Pagina:Narrazione, e disegno della terra di Prato di Toscana.djvu/51

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onesti, giovevoli, ed esemplari ogn’anno in tutte le Piazze si facea qualcosa, e dopo le spirituali, delle temporali, ancora in alcuna si facea ammazzar la gatta col capo a gl’huomini, che vi volevono intervenire per guadagnare quel prezzo disputato, che si dava; rizzavano un legno grosso, che staua sodissimo fitto in terra, e pigliavano una gatta, con dua chiodi à posta li conficcavano la pelle di quà, e di là dal corpo, e stava cosi due ore, perche il popolo si radunasse a vedere, e quelli, che la voleano ammazzare, si radeano il capo, e la barba, e si legavano le mani di dietro, ed à un suon di tromba andavono à frontarla col capo, dandogli capate, e spinte sodissime sempre al corpo, ed al petto, per infrangerli il core, e lei con i graffi, e morsi, come non erono pratichi, gli conciava male, che il popolo gangasciava delle risa.

Sur’un’altra Piazza s’ammazzava il porco domestico, rinchiuso in uno steccato di legno, nel mezo della Piazza, con le bastonate, da gli huomini armati di tutra arme con la buffa, schenieri, perchè non si sciupassino fra loro, mentre voleano dare al porco, che fuggiva in quà, e in là si davono di pazze bastonate fra loro con gran risa de’ circostanti.

Su nun’altra si faceva l’anno per S. Donato alla battagliuola, e per Carnevale alle bastonate, e combattevono la Piazza, e’l mercatale,