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AL
SERENISSIMO
DON FERDINANDO DE’ MEDICI
Gran Dvca ii I. di Toscana,
Signor, e Padron devotissimo
I come i fedeli Christiani, veri Servi di Dio, in tutte le necessitadi loro ricorrono à Sua Divina Maestà; cosi deono, e non altrimenti ricorrere le Cittadi, Terre, e Vassalli à lor Principi, e Signori; La Terra di Prato Vassalla, e Serva fedelissima di V. A. S. sotto Metafora dell’Infermo
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