Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/48

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34 addio!


Tacitamente il marchese mi aveva offerto il suo braccio e la folla che si pigiava da tutti i lati, obbligavalo a tenermi stretta. Egli replicò a bassa voce, quasi tremando:

— Quando ricevo un bacio, voglio che me lo dia l’amore, quando mi si getta un insulto, pretendo che l’odio lo spieghi.

Tentai sorridere.

— Signore, siete più che mai incomprensibile. Non mi vanto di una memoria straordinaria, ma ci conosciamo da poco tempo, dovrei ricordarmi se vi avessi offeso.

— Sì, mi avete offeso; ma ditemi che mi odiate almeno!

— Se ciò vi fa piacere,.... ma l’odio non è il mio peccato, come non è mio costume l’insulto....

Mi interruppe con fuoco:

— Signora, avete lasciato un ordine al vostro portinaio e quest’ordine è che non siete in casa per me!

Al calore del suo accento opposi una freddezza studiata:

— Io supponeva in voi una maggior co-