Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/86

Da Wikisource.
72 addio!


Tutto il sangue mi affluì al cuore e tremante, confusa, balbettai:

— Però.... aspetta.... credo....

Mi sarei compromessa infallibilmente se l’uscio, spalancandosi davanti al marchese, non avesse fatto fuggire la mia cameriera. Il primo movimento di Lit***, quando fummo soli, mi spaventò un poco. Egli mi prese tutte e due le mani senza parlare e le coperse di baci.

— Che fate marchese? Io sarò obbligata a non vedervi più se vi comportate in tal guisa.

— Ma perchè mentire, Valeria? Perchè non volete dirmi che mi amate? Temete che la gioia possa farmi impazzire? No — rassicuratevi; io voglio conservare tutta la mia ragione per amarvi, per adorarvi, per essere felice.

Avevo ancora un po’ di fermezza in serbo e la impiegai nel rispondere:

— Siete molto alterato, calmatevi e ragioniamo. Fino ad ora vi limitaste a dichiararmi il vostro amore — pazienza, non eravate in campo che voi — ma adesso avete