Pagina:Neera - Anima sola.djvu/162

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154 anima sola.

Il rossore tornò vivissimo sulle sue guancie. Mormorò a fior di labbro: — Devo lavorare.

— Ma intanto studia?

Non rispose ed io lo lasciai.

L’indomani a tavola i nostri occhi si cercarono con una specie di curiosità. Egli aveva degli occhi molto belli. Fu allora che gli diedi nella mia mente il nome di Stello col quale mi ritorna sempre innanzi. Quella sera le donne di casa mi condussero ad una funzione religiosa, dalla quale tornammo piuttosto tardi e si andò a letto tutte assieme. Ma nei giorni seguenti, mi capitò ancora, andando a letto presto, di trovarlo sul pianerotto ed egli non fuggiva più.

Una sera mi domandò a bruciapelo:

— Sa cosa vuol dire “il limitar di Dite?