Pagina:Neera - Anima sola.djvu/54

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mano, dominata dal pensiero della loro caducità, del loro passagio effimero nelle soddisfazioni della mia vita. Le guardavo ogni tanto e le riponevo come una reliquia. Non vedendomele mai addosso mia zia disse ad una vicina, alludendo a me:

“È tutta superbia.„

Mia zia aveva di queste sentenze crudeli che mi colpivano in pieno cuore, che mi facevano lacrimare internamente come se gravasse su di me la miseria infinita di trovarmi perduta in un deserto, con una voce fievole fievole che non giungeva agli orecchi di nessun umano. Oh! l’orribile cosa, una voce che udivo io sola.

Non dubiterete menomamente dell’avversione che mi destano frasi di simil genere: Quando si rompe un piatto “come è stata?„; quando uno si lagna