Pagina:Neera - Conchiglie, Roma, Voghera, 1905.djvu/135

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e il vasaio 135


Il poeta si levò il cappello anche lui.

— E come faceste a ridurvi in tanta miseria? Il vostro mestiere non rende più?

— Purtroppo è così. Una volta non si comperava una scodella a dieci miglia in giro che non l’avessi fatta io. Vede quel quadrato di terra laggiù accanto al pozzo? Ci avevo il trogolo tutto circondato da un muricciuolo. Sciabordavo la creta e facevo i più bei vasi che si fossero mai visti: le mie scodelle verniciate di rosso erano celebri; nel colore azzurro riuscivo un po’ meno, ma erano tutte solide, ben fatte e a buon prezzo. Ma che vuole? I tempi sono cambiati; di roba nostrana non se ne vuol