Pagina:Neera - Crevalcore, Treves, 1907.djvu/113

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— I sogni profetici ci sono sempre stati. Questa lettera è davvero singolare.

— Che vorrà mai dire? — fece ancora Meme con ansia spaurita.

Renata si affrettò a calmarlo e nello stesso tempo a tenergli alto lo spirito.

— Una cosa è certa. Ella si ricorda di te.

Meme tornò ad arrossire.

— E ti stima al tuo giusto valore.

Un tremito nervoso agitava tutto il corpo di Meme.

La nutrice che Renata aveva saputo allontanare con un pretesto ritornava in quel mentre. Con un rapido cenno ingiunse al fratello di tacere e solo quando ebbe di nuovo allontanato il testimonio inopportuno spiegò:

— È meglio non dir nulla a nessuno. Sai come le cose passando di bocca in bocca si alterano. Si tratta di un segreto che forse non è nostro.

— E a Giacomo?

Renata misurò in un attimo il vantaggio che avrebbe ricavato dal costituirsi subito la confidente e l’amica unica. Sapeva inoltre tutto il valore del mistero per una im-