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Pagina:Neera - Crevalcore, Treves, 1907.djvu/12

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una larga risata, il cicerone salì a cassetto accanto al cocchiere, il cocchiere schioccò la frusta e la carrozza uscì mollemente da via Scandiana, passò da Santa Maria in Vado, si diresse verso gli antichi quartieri. Uno dei giovani osservò:

— Prendiamo se non sbaglio Porta d’Amore. Che razza di nomi! E se pensate che c’è anche via Assiderata....

Soggiunse l’altro giovane:

— Tutte le nostre vecchie città hanno di questi nomi significativi e caratteristici. Non si trova forse nella mia Perugia: via Corrotta, via Piacevole, via Solitaria, via Guerriera, via delle Streghe, le quali ne dicono più alla nostra immaginazione che non tutti i corsi Garibaldi e le piazze Vittorio Emanuele di cui ci ha gratificati la nuova Italia?

— E a Venezia dunque? Ponte dei sospiri... — sospirò la signora.

Rio degli assassini.... — completò il marito.

— E a Milano? e a Genova? e a Roma? Dappertutto, vi dico, dappertutto in questa bella nostra Italia!