Pagina:Neera - Crevalcore, Treves, 1907.djvu/210

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dappoco mi accorgevo pure di una grande benevolenza che era in Lui, e nel medesimo tempo in me così fiera nasceva una specie di ebbrezza per il piacere che Egli sem- brava ritrarre dalla debolezza mia.

In tale stato d’animo giunse l’ora della se- parazione e nel momento in cui Egli a fior di labbro ma cogli occhi supplichevoli sus- surrò al mio orecchio: “Domani„ e non potò aggiungere altro in causa delle persone che lo circondavano, se pure il filo di voce col quale risposi non giunse fino a lui, dovette nella risposta de’ miei occhi sentirsi rassicu- rato perchò il suo saluto ossequioso ebbe l’ae- compagnamento di un sorriso dolcissimo....

Ed ecco l’ora. Il breve riposo che potei prendere fu tutto pieno della sua imma- gine.... La baronessa è ancora nella sua camera. Vado.

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Egli mi ama, Egli mi ama! Come ridire l’estasi nostra nel ritrovarci a quel mede- simo posto dove forse ci amavamo già senza saperlo ma dove il nostro amore si è rivelato oggi in tutta la sua forza?