Pagina:Neera - Crevalcore, Treves, 1907.djvu/269

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Meme non si era ancora riavuto, nè ancora aveva preso possesso dell’ambiente quando il barone domandò:

— I signori sono pronti?

Il principe si scosse a quelle parole, quasi fosse anch’egli stordito da un sogno di incubo e tentando di padroneggiare un troppo visibile disgusto si volse verso Meme:

— Tocca al signor Marchese.

— Io! — fece Meme a cui quella accoglienza glaciale stava suscitando idee nuove non mai avute.

Intervenne il barone a spiegare:

— Il signor Marchese ha già dichiarato di accettare tutte le condizioni poste al matrimonio, per cui, omettendo di ritornare su fatti ed accordi già noti si può passare immediatamente alla cerimonia.

— Ma non vedo la sposa — disse Meme animato da un improvviso coraggio che gli veniva dal trovarsi per la prima volta nella piena responsabilità di sè stesso.

Il principe aggrottò le ciglia come se quella parola “sposa„ gli avesse trapassato il cuore. Il generale gli disse qualche cosa in una lingua straniera che parve