Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/136

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L’opera del genio sarebbe inutile se non vi fossero nel mondo milioni e milioni di anime che aspettano la fecondazione.

Una nube offuscò d’ombra leggera la fronte di Minna intanto che ascoltava tutta vibrante le parole di Stello. Filippo non le aveva mai parlato così!... Quel colloquio spirituale rispondeva talmente all’inconscio anelito di tutta la sua vita che la sua ritrosia ne fu vinta e piena di espansione continuò:

— Quando trovo uno di questi pensieri che mi... come dire?

— Illuminano.

— Precisamente, che mi illuminano e mi fanno veder chiaro in me stessa, li copio. Faccio bene?

— Certo. Sarà interessante la sua copia.

— Vuole vederla?

L’ingenuità di Minna era un’attrattiva di più per Stello. Rispose subito che avrebbe visto ben volentieri la scelta da lei fatta.

— Ma è poca cosa — disse Minna, quasi pentita della sua audacia.

— Non importa. Dall’alba si giudica il giorno.

— E accade sovente che si sbaglia! —