Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/155

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venuto in lei il giorno del ritorno? Che cosa avrebbe annunciato alle acque, agli alberi, al cielo, alle forme sensibili che avevano incorniciato il suo sogno?

Cònsolo la sorprese sul balcone e indovinando facilmente i pensieri che l’agitavano sorrise di quel suo sorriso superiore più gelido di qualunque gelida cosa.

— Si fantastica?

— Un poco...

Così rispose Minna, ma correggendosi soggiunse:

— Gli spettacoli della natura, anche ristretti, non fanno sempre fantasticare?

— Secondo. Le donne e i bambini fantasticano sulle danze della polvere in un raggio di sole.

— E tu no?

Cònsolo alzò le spalle; ma si trovava di buon umore quel mattino e consentì a soggiungere:

— È inutile spiegare a te ciò che non puoi comprendere. Pensa solo questo: che siamo sopra due piani differenti; io dal mio vedo te e tu non puoi vedermi. Gli atomi di polvere ti suscitano certamente l’idea di toglierli con un cencio.