Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/23

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— Che se ne infischierà come di ragione. Oh! queste russe, io non le posso soffrire. Imbevute di tutta la tristezza della loro barbara terra si riversano come puledre impazzite nei paesi del sole e scendono sulla nostra terra di libertà a seminare tubercoli e nichilismo.

— La Roussalka però è simpatica — soggiunse Daisini, sempre conciliante.

— Che cosa vuoi dire simpatica? Il cavaliere d’industria, la donna galante, il parassita, sono generalmente persone simpatiche. Potrebbero esercitare il loro mestiere se non lo fossero? Il commesso viaggiatore deve rendersi simpatico se vuole spacciare le sue droghe o il suo calicot. Tutti coloro che senza alcun merito vogliono accaparrarsi l’attenzione, l’amicizia o il denaro del prossimo, bisogna bene che si rendano simpatici. Potersi permettere di essere antipatici nella nostra società è un lusso da gran signore. No? Per parte mia, mi chiamerò onorato se passerò ai posteri sotto questa etichetta: “Marco Agrati, l’antipatico„.

— Speriamo che ti sia contestata — soggiunse ancora il buon Daisini.

In quel Circolo irrequieto e turbolento