Pagina:Neera - Duello d'anime, Milano, Treves, 1911.djvu/80

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quella che ella aveva sempre conosciuta, che credeva la sola possibile? L’anima chiusa stava dunque per aprirsi.? la bocca muta avrebbe parlato? Non sarebbe più sola?

Quella sera Filippo Cònsolo le parve l’uomo divinizzato dal suo ardente desiderio e da quella sera l’anima di Minna si era data a lui.

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Che intenso ardore di passione era stato il suo per quasi due anni! Con quale amara, voluttà aveva assaporato le torturanti ebbrezze che ai nobili cuori di donna dà un amore senza speranza!

Era vero ch’ella raccoglieva avidamente i fogli sui quali Filippo aveva abbozzato i suoi pensieri perchè del suo pensiero appunto ell’era innamorata, e mai, neppure in una visione lontana, aveva vagheggiato altro conforto all’infuori di quello di vivere nel raggio della sua orbita, e ascoltarlo e adorarlo in silenzio...

Questo era stato il suo grande sogno di devozione e d’amore. Altra la realtà.

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