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il libro di mio figlio 25


fiorito e sprofondi nella mota. Essi ti vorranno tutto il bene immaginabile, ma per inavvertenza ti uccidono.

Sono esseri ibridi, commedianti d’occasione, oggi eroi, domani vigliacchi, senza coscienza nè dell’una, nè dell’altra parte; un po’ matti, un po’ fanciulli, innamorati sempre di quel che luccica, del similoro, delle gemme di vetro, delle pagliuzze, delle trombe e delle baracche dei cerretani; con un bisogno continuo di movimento e di rumore sia poi rumore di istrumenti musicali, o fischio di palle, o scrosciare di fulmini; per essi è tutt’uno.

A sette e a dieci anni sono i fanciulli adorabili, i graziosi birichini che ottengono quel vogliono a furia di baci e di promesse. A quindici scroccano l’esame per la prontezza del loro spirito, per l’audacia e la duttilità della loro intelligenza. A vent’anni si gettano a capo fitto nella vita, e siccome non mancano di una buona dose di arditezza che simula coraggio, molti fra essi