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si eleva. Il dolore ci avvicina al genio e ce ne rende comprensibili le opere, poichè da Omero a Leopardi i grandi uomini hanno sempre grandemente sofferto. Una profonda verità filosofica sta racchiusa nel concetto cristiano che Dio manda il dolore a quelli che maggiormente ama.

L’esistenza è tessuta di piaceri e di sofferenze; ma noi mentre i primi scorrono, goccie limpide senza lasciare traccia, le sofferenze imprimono un marchio indelebile.

Per questa sua potenza duratura il dolore sviluppa e modifica semi che giacerebbero forse inoperosi nel petto dell’uomo: per esempio la sensibilità, l’indulgenza, la pietà; così più giova alla educazione della vita una disgrazia che non una fortuna.

I grandi benefattori dell’umanità, incominciando da Cristo che nacque in una stalla, ebbero umili natali e giovinezza stentata.