Pagina:Neera - Il marito dell'amica.djvu/135

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Non amava più.

Aveva perduto in un momento il suo dolore, quel dolore dolce e accarezzato, quell’amore senza speranza, pieno di lotte segrete e di vittorie. Il suo ideale stava per mutarsi in una tresca volgarissima. Emanuele, nella comoda impunità del matrimonio, la desiderava. Essi avrebbero potuto riattaccare, per la via dei sensi, la trama d’oro del primo amore; sotto gli occhi di Sofia, placidi, soddisfatti, senza rimorsi....

Avrebbe fatto quello che fanno tutte: la signora Guidobelli, la signora Bonamore, Nina Menni, Sofia.... e più tardi la bambina linfatica dell’asilo infantile, la civettina, la sentimentale, tutte, tutte, tutte.

Vedeva, come in un caleidoscopio, una casa senza portinaio, una scaletta equivoca tra l’harem e il chiostro; un uscio chiuso sei giorni alla settimana, aperto il settimo sui misteri rancidi di una camera ammobiliata; dentro a quella