Pagina:Neera - Il marito dell'amica.djvu/162

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impronta speciale alla sua fisionomia ed alle sue parole.

Sofia disse ancora qualche cosa a proposito di Guiduccio, ma improvvisamente si ricordò che quei mattino si era tagliata un’unghia, così male da trarne sangue e guardò il dito con interesse, succhiandolo e accarezzandolo, lagnandosi con Maria di quella disgrazia. Aveva un mano piccola, grassoccia, piena di fossette, senza nervi, colle unghie sprofondate nella carne; mano bella e impudica, di una morbidezza lubrica. La guardava ancora, voltandola da tutte le parti, quando entrò il dottore.

L’unghia tagliata fu il primo argomento. Il dottore prese la mano, la lisciò, la strinse; Sofia rise, dicendo che le faceva il sollecito; la ritirò; venne ripresa, riesaminata, riaccarezzata, tutto questo con mille moine, attucci, dispettucci e vezzi civettuoli, finchè Sofia prendendosi soggezione dell’amica, si fece seria e nascondendo entrambe le mani sotto le trine dell’accappatojo:

— Sa la novità? Mio figlio cammina.