Pagina:Neera - Il marito dell'amica.djvu/186

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Provava una dolcezza straordinaria a pensare che Emanuele l’amava, l’amava al punto di morirne. Ella non lo aveva compreso subito; sospettava un volgare capriccio ed era invece una vera passione. Come poteva dubitarne ora? Ora che lo aveva veduto sull’orlo di quell’abisso, e che nello sguardo disperato di lui le si era rivelato un abisso ancor più profondo?

Quale tenerezza la spingeva verso l’uomo timido e onesto, che non sapeva fingere, che non sapeva vestirsi di orpello teatrale, che non aveva il coraggio della lotta, ma che sapeva guardare in faccia la morte colla sua freddezza di filosofo antico!

Quel crescendo di un amore che era cominciato colla placidezza dell’affetto, per giungere alla più violenta passione, non la meravigliava più. Non aveva ella stessa subita una eguale metamorfosi? Perchè prima non si era data a lui liberamente, passando sopra a tutti i pregiudizi della società, mostrando che lo amava al di