Pagina:Neera - Il marito dell'amica.djvu/191

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massima delle ingratitudini, Maria lo impugnava per farsi uno scudo. Forse che Sofia amava suo marito? Era degna di possederne l’affetto? Colla stessa legge rezza che aveva accolto Bandini, non stava adesso per cedere alle insistenze del dottore?

A questo pensiero Maria si soffermava, sentendosi mancare il respiro, sotto l’oppressione di un desiderio mostruoso.

A farlo apposta, Sofia le prodigava più tenere che mai le sue carezze, con una dolcezza umile, cercando qualche volta di prenderla per sorpresa, con una grazia infantilmente birichina.

Alla mattina, mezzo vestita, entrava in camera di Maria e le buttava al collo le braccia nude, lasciandole sulla pelle l’odore di verbena dei suoi lavacri; sedeva famigliarmente sul letto, trattenendo le sottane che le cadevano, col busto slacciato, nel suo abbandono impudico di donna grassa, assonnata ancora, cogli occhi un po’ rossi. Talvolta prendeva un pettine di Maria per lisciarsi i capelli o si provava un corpetto di lei,