Pagina:Neera - Il marito dell'amica.djvu/212

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pupille febbrili, rispondendo da automa alle sue strette.

— Se sapessi — Sofia le si fece ancor più vicina, passandole un braccio intorno al collo — se sapessi, in certe ore, come mi sento triste! Io non ho il tuo ingegno, non ho il tuo carattere, non ho il tuo cuore, ma qualche cosa ho pure anch’io; un ideale di felicità, un bisogno di tenerezza... infine non chiedo altro che di essere amata. Non posso vivere senza amore. Tu lo puoi, perchè sei una donna forte; io non sono altro che una femminuccia... e voglio amare.

Maria schiuse le labbra per parlare. Sofia non gliene lasciò il tempo, incalzando con una foga sincera che le metteva un tremito nella voce.

— Emanuele non si cura di me; non mi ha mai amata, ma da qualche tempo si direbbe che mi odia. Io speravo, sai, che portando a casa il bambino, i nostri vincoli d’affetto si dovessero stringere maggiormente. Voglio bene a mio figlio,