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— Le cinquanta lire — soggiunse Chiarina commossa — tienile pure. Mi basta che mi riporti il libretto.
— Sì, sì, non dubitare.
Chiarina nel consegnare a Giuseppe tutti i suoi risparmi pensava che infine era suo fratello, sangue suo, e che sarebbe stata una cattiva azione abbandonarlo nel momento del bisogno.
Giovanni però non fu totalmente di questo parere. Quando Chiarina gli ebbe comunicato la visita di Giuseppe e lo scopo ottenuto egli non seppe reprimere una smorfia.
— Ho fatto male? — domandò Chiarina.
— Quanto mai non abbiamo impiegato tutto qui! — esclamò Giovanni senza risponderle direttamente.
— Ha promesso che domenica mi riporta il libretto.
Giovanni non disse nulla nè per appoggiare nè per distruggere questa speranza. Solamente avendogli Chiarina domandato ancora se la biasimava di aver regalato cinquanta lire con tanta prontezza rispose asciutto:
— Il danaro era tuo. Del resto importa poco che tu glielo abbia prestato o donato. Tanto non ritorna più.