Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/22

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A destra della sua casetta, proprio all’imboccatura del villaggio, ma colle finestre tutte aperte sulla campagna, sorgeva un fabbricato di quella apparenza signorile eppur semplice che conveniva ai gusti della prima metà del secolo scorso, quando le famiglie agiate si accontentavano di villeggiare a poche miglia dalla città in case ampie, comode, fresche, aventi per tutto lusso una grande abbondanza di spazio. Su quel fabbricato l’orfanella in cerca di ispirazioni girò l’occhio un istante e parve vi si riposasse con grande compiacenza. Non formulò nessun desiderio, ma quale colomba stanca che raccoglie le ali sopra un asilo di pace, rimase colle pupille intente a guardare la lunga fila delle finestre di cui si gonfiavano vagamente nella penombra le cortine di percallo bianco.

Improvvisamente uno strillo di Giovanni la riscosse facendola accorrere sulla strada dove i due fanciulli si accapigliavano intorno ad una carrozzella in ritardo.

— Volete rientrare, via! E quasi l’ora di andare a letto.

I fanciulli non le risposero nemmeno, in-