Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/267

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— Andate subito con dell’acqua e una spugna a togliere quella immondizia! Mi domando se ciò è permesso fra gente civile! Vorrei conoscere io l’autore del libello per dirgli quanto merita!

— E che cosa merita? — biascicò alle sue spalle una voce artificiosamente contenuta.

Madama Cauda, volgendosi di botto, si incontrò faccia a faccia con Walter. Senza esitare rispose:

— Merita di essere chiamato vigliacco!

Un fugacissimo rossore guizzò a guisa di riverbero sulla fronte del giovane. Intanto che la signora passava avanti, la portinaia lo udì mormorare ironicamente fra i denti:

— Madama Cauda si trova in un quarto d’ora di virtù.

Madama Cauda era semplicemente indignata. Ricorreva appunto il suo giorno onomastico, ed avendo inviti per quella sera, usciva a ordinare i rinfreschi e la pasticceria. Il brutto scherzo fatto alla vicina le faceva incominciar male la giornata.

— Chi sarà mai stato? — pensava ancora, intanto che sceglieva le schiume alla vaniglia ed i marrons glacés.

Tra i vicini non si era tardato molto a fare un nome sul quale quasi tutti concordavano: