Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/53

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Firmiani, egli sarebbe ben stato capace di fabbricarne una simile e di venderla a sua volta. La prima non riuscì, la seconda fu troppo stretta, ma infine una bella gabbietta da grilli in tutto simile a quella di Mariuccia coronò i suoi sforzi e quello non fu che il principio. Per il giorno di Pasqua dieci gabbiette erano pronte: le pose dentro a un fazzoletto e fu quello l’involto che appeso all’ombrello gli ciondolava sulla schiena mentre avviavasi al paese vicino dove c’era sagra. Nessuno di casa lo vide sulla piazza col suo ombrello aperto e capovolto che gli serviva da bottega; ma quando ritornò l’involto era floscio e nove soldi tintinnivano giocondamente nella sua tasca. Egli aveva venduto a stento la prima gabbietta per due soldi, ma, con rapida intuizione, giudicando che il prezzo era troppo alto per quel pubblico, lo ribassò subito della metà e ne vendette sette altre.

Chiarina ascoltò quel racconto commossa per l’ingegnosità del suo fratellino. Il fatto propalato fece ridere tutti, tranne Giovannino, il quale pensava già che dando un po’ di colore ai vimini avrebbe potuto introdurre una grande varietà nelle gabbiette e con tale tro-