Pagina:Neera - Il romanzo della fortuna.djvu/86

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ad accarezzare Mariuccia, a impartire ordini, a sorvegliare operazioni. Fu lei stessa che vestì la cara morta, che la depose nella bara colle mani congiunte e dopo averla accompagnata all’ultima dimora trovò ancora un sorriso per i superstiti.

Gli affari della Banca richiamavano il Firmiani in città. Egli partì co’ suoi figli lasciando Chiarina sola nella Villa. Per alcuni giorni la cuciniera rimase con lei, ma poi si allontanò in cerca di altro servizio, e allora Chiarina potè conoscere tutta la malinconia della solitudine in luogo popolato di memorie.

Era per lei uno strazio e una dolcezza insieme aggirarsi per quella casa vuota, aprire tutte le mattine e chiudere tutte le sere il portone che gemeva nell’ambiente silenzioso come un lungo sospiro represso.

Non saliva più a dormire nella sua cameretta accanto a quella della signora Firmiani perchè il vuoto dei corridoi era troppo grave e troppo dense le ombre nella sfilata delle camere deserte; si coricava invece in un lettuccio a terreno dal quale sentiva a buon mattino passare Giovanni col biroccio e qual-