Pagina:Neera - Il secolo galante, Milano, 1906.djvu/103

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madamigella lespinasse 97


con uno di quei profili capricciosi che sembrano sfidare tutti i canoni dell’estetica. I capelli rialzati sulla fronte con molta semplicità sono raccolti dietro da un velo che scende sugli omeri. Un fichu bianco, aperto sul petto e fermato con un mazzolino di fiori, lascia emergere il collo recinto da una striscia di velluto, sulla quale sono ricamate o riportate delle viole e da cui pende una catenella che sorregge, a sua volta, una piccola colomba dalle ali spiegate. Guibert ci ha poi lasciato il seguente ritratto a penna che è certo il più somigliante: «Era molto meno che bella; il vaiuolo aveva leggermente alterato il suo volto; ma la sua bruttezza non aveva a primo colpo d’occhio nulla di repulsivo; al secondo vi si era già abituati e quando parlava non la si ricordava più. Era alta e ben fatta. Io non la conobbi che dell’età di trentotto anni e la sua figura era ancora nobile e piena di grazia. Ma ciò che ella possedeva, che la distingueva sopra tutti, era quel primo fra gli incanti senza il quale la bellezza non è che una fredda perfezione: la fisionomia. La sua non aveva un carattere particolare, li riuniva tutti; così