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digato altrove tesori d’amore; si riconosceva indegna di tanto affetto, stolta per non averlo saputo apprezzare e cedendo finalmente ad un sentimento di giustizia gli confessò sospirando che lui solo, fra coloro che l’avevano amata, non l’aveva fatta soffrire. Nobile d’Alembert! Egli aveva ben avuto ragione quando, un anno prima, regalando alla Lespinasse il suo ritratto, vi scriveva sotto versi seguenti:

De ma tendre amitié ce portrait est le gage.
Qu’il soit dans tous vos maux votre plus ferme appui
Et dites quelquefois en voyant cette image
De tous ceux que j’aimais qui m’aima comme lui?

Le pagine toccanti scritte dopo la morte dell’amica, quelle pagine dove la tenerezza amorosa si alterna alla rassegnazione di non essere stato amato, dipingono tutta quanta l’anima di d’Alembert. Il dolore che egli provò alla morte della Lespinasse non ebbe conforti. Abbandonando subito l’appartamento della via San Domenico, dove erano vis-