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136 la marchesa du deffant


duchessa di Choiseul fosse una angelica creatura degna di essere amata, ed ella stessa circondasse la vecchia parente di cure gentili, non pare che il cuore indurito della Du Deffant si abbandonasse sinceramente ad una affezione che era per lei troppo semplice. In una lettera a Walpole, dove gli annuncia la venuta a Parigi della Choiseul, dice: «Cette idée me cause une petite emotion; je crois que j'aurais du plaisir à la revoir.» Paiole molto fredde, molto compassate, nelle quali si cercherebbe invano un lampo solo dell’ardore che ella consacrava ad un altro genere di affetti.

E che il sentimento profondo, delicato, che l’amicizia colla nobile austerità de1 suoi doveri non fosse proprio nel suo temperamento e vi dominasse invece un violento egoismo, lo si può rilevare dal nessun accenno ch’ella fa mai alle persone che avevano cura di lei. L’unica volta che si mostra, vorrei dire afflitta, ma in realtà è seccata, dalla morte di un vecchio domestico, è perchè aggiungendosi alla mancanza della vista un principio di sordità sente che le sfugge con esso un sostegno e questa preoccupazione le impedisce