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la marchesa du deffant | 141 |
cameretta che gli avevano assegnata nel castello e dove imperversava il rovaio di un rìgido inverno, le confessa di aver messo di tutto sul suo letto, anche le sedie e i libri, per riscaldarsi, ma la supplica di non dir nulla alla duchessa affinchè nemmeno l’ombra di una preoccupazione possa turbarla per causa sua. Il pensiero costante dell’abate è la salute della sua signora; una salute minacciata sempre dalla soverchia sensibilità e che contribuiva a tenergli vivo quel sentimento di tenerezza, quasi di protezione, di cui circondava madama di Choiseul, che ella dovette sentire per tutta la vita intorno a sè a guisa di velo morbido che la difendesse da invisibili nemici. Questo gentile attaccamento era nàto fin dai primi anni del suo matrimonio, allora che sposa diciottenne aveva seguito a Roma ii duca di Choiseul incaricato di una missione per la quale Barthélemy gli serviva da segretario e non se ne era più staccato, sacrificando all’amicizia per i Choiseul una carriera più libera e dove forse il suo ingegno ed i suoi studi avrebbero trovato migliore impiego.
Ah! certo nella marchesa Du Deffant, s’imponeva