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166 | la signora geoffrin |
coledi, è giusto notare anche i frequentatori del lunedì, quantunque, dice Pietro Ségur: «Dare la lista dei convitati equivale a nominare senza eccezione tutti coloro di cui la matita, il pennello o il cesello portarono così alto il nome dell’arte francese in quel secolo; per non citare che i più celebri, ecco Bourcher, gaio parlatore, dagli aneddoti leggeri, qualche volta, come il suo pennello; La Tour, il pastellista melanconico; Giuseppe Vernet, di cui la signora Geoffrin apprezzava particolarmente l’ingegno ed al quale commise non meno di otto quadri di marine; Vien, Lagrenée, Drouais, lo scultore Bouchardon, il disegnatore Cochin che ella colmò di benefizi ricevendone per compenso un affetto figliale, e finalmente il buon Carlo Van-Loo, il preferito, il suo pittore in titolo».
I quadri ch’ella commise e che pagò generosamente sommano a non meno di settantatrè, dei quali s’è trovata la nota insieme a quella di tutte le altre spese tenute e registrate con un ordine scrupoloso. Alcune cifre a titolo di curiosità: