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188 la signora geoffrin


fu lei che intervenne con una somma ingente presso l’editore perchè l’opera fosse continuata. Non ini riesce, dopo un tale fatto, di sottoscrivere l’opinioue del critico che, pur riconoscendo la liberalità della signora Geoffrin, trova che le manca «una certa fiamma celeste.» Non è abusare un po’ delle parole?

Durante i quarant’anni del regno della signora Geoffrin molti furono gli attori messi fuori di combattimento o dalle vicende della vita o da quelle più terribili ancora della morte; è la grande tristezza dell’invecchiare.

II nomi cambiano fatalmente. Verso la fine vediamo apparire la signora Neker, madre della Stael; vediamo stringersi in viva amicizia la relazione con d’Alembert e colla sua indivisibile compagna Clara di Lespinasse, per la quale la Geoffrin risenti una simpatia così viva da ammetterla, sola eccezione del suo sesso, ai pranzi del mercoledì. Colla manìa generosa che le conosciamo e coi criteri poco rigorosi che vi erano allora sulla dignità del ricevere beneficenze, non ci sorprende di trovare anche d’Alembert ed anche madamigella Lespinasse fra co-