Pagina:Neera - Il secolo galante, Milano, 1906.djvu/205

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e la contessa d’houdetôt 199


saggezza, di indole affettuosa e vivace, se Luisa avesse trovato un compagno più degno, sarebbe stata certamente una buona moglie; ma essa era sopratutto debole, incerta, vera canna che piega all’ondeggiar del vento. Il ritratto che di lei si conserva nella galleria di Ginevra, dovuto al pennello di Liotard e tanto lodato da Ingres, la rappresenta sul tramonto della giovinezza e ci dà la impressione esatta della sua psiche: un misto di sensibilità e di leggerezza, di rettitudine e insieme di curiosità mondana, con uno spizzico di vanità femminile, di pettegolezzo, di cincischiatura che va dall’abito alla posa, che unisce in un tratto solo caratteristico la mano scarna a sostegno del mento, il sorriso languido ed i complicati arzigogoli del busto. Nè meno interessante per le stesse conclusioni è un altro ritratto che noi conosciamo appena per la descrizione che ne fece Diderot in una delle sue lettere a madamigella Voland datata dalla villeggiatura del barone d’Holbach, il noto Grandval: «Stanno dipingendo la signora d’Épinay in ricambio di sguardi con me; è appoggiata a un tavolino colle braccia mollemente incrociate, la testa