Pagina:Neera - Il secolo galante, Milano, 1906.djvu/219

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e la contessa d’houdetôt 213


boschetti mentre cantava l’usignuolo, gli interminabili colloqui che ella non si curava affatto di nascondere perchè non nascondeva mai nulla della sua vita, diedero facile pretesto alla mormorazione. All’Eremitaggio abitavano con Rousseau le due Levasseur, madre e figlia, naturalmente pettegole e gelose; la contessa aveva dei domestici; il bosco, per quanto bosco, era pure tratto tratto attraversato da qualcuno, e chi vide, chi ascoltò, chi suppose.... Tutto questo giunse all’orecchio di Saint-Lambert, che non mostrossi punto disposto ad imitare la rassegnazione del conte d’Houdetót. Sofia lo amava veramente e rinunciò subito alla capricciosa avventura affrettandosi a far avere a Rousseau un congedo in piena regola. Così tutto finì lì, almeno per la contessa, non per Rousseau, il quale si diede subito ad immaginare che fosse stata la signora d’Épinay a denunciarlo. La signora d’Èpinay, che lo aveva raccolto, alloggiato, circondato di cure fraterne! Lei, l’amica, la benefattrice! Da questo sospetto, tanto ignobile quanto ingiusto, Rousseau prese le mosse per una vera guerra di calunnie e di ingiurie, ignobili troppo perchè valga la pena di soffermarvisi.