Pagina:Neera - Iride, Milano, Baldini, 1905.djvu/63

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Mi avvicinai, e la vidi nella sua veste bianca, cogli orli verdi, tutta intrisa d’acqua, sparsa di lunghi fili d’erba. Il cerchietto d’oro brillava ancora fra i neri capelli, ma lo splendore degli occhi era spento.

Non osai toccarla.

Sentivo lo sguardo della madre fisso su di me; era uno sguardo terribile, spietato; sembrava chiedermi: Perchè mi hai rapito tutte due le mie figlie?

E che potevo io fare se non cadere in ginocchio e piangere con lei?

Nora aveva chiesto vivamente di tornare presso la madre; la principessa che non desiderava altro ne era stata oltremodo lieta.

Quei pochi giorni trascorsi insieme resteranno scolpiti eternamente nel mio cuore — diceva — Nora non si mostrò mai così tenera, così affettuosa. Era un baciarla a tutte l’ore, un venirle presso, un chiederle amore e carezze. La povera bimba si struggeva in abbracci e in proteste appassionate.

Quando le annunciarono il nostro ritorno non si mostrò nè contenta, nè turbata. Si fece seria e pregò la madre di dire ad Elisa che lei le voleva tanto, tanto bene. Avendole risposto: Ma non glielo dirai tu? — soggiunse: — Non si sa mai!