Pagina:Neera - L'amuleto.djvu/166

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l'amuleto 161


occhi scintillarono tutti invasi dalla sua anima. Io credo di non averlo mai amato tanto come in quel momento. Vidi allora ed abbracciai i suoi più intimi pensieri, li accolsi in me, li strinsi dentro di me, compresi le sue lotte, i suoi dolori, le sue intime tristezze; fui sua in uno slancio irresistibile quanto occulto. Volli parlare, ma nessun accento uscì dalla mia bocca.

— Mi accorgo di stancarvi, vi lascio — disse Egli con una dolcezza protettrice e benigna, come se lo sfogo precedente lo avesse calmato. — Guarite!

Gli stesi la mano in silenzio. Egli la prese senza stringerla. Disse: Avete freddo ancora? ed avendo io risposto di no, col capo, si avviò per uscire; ma dopo pochi passi riprese voltandosi indietro:

— Vi mando l’Orsola?

Feci uno sforzo per sorridere.

— Grazie, sto bene.

Non era precisamente quello che volevo dire; non era, ad ogni modo, tutto.