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Pagina:Neera - L'indomani.djvu/82

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e la vanità delle numerose conquiste — non è poi necessario.

— Per lei, forse — interruppe Marta, meravigliandosi ella stessa del suo ardire.

— Vedi — disse Alberto in tono conciliante — mia moglie si immagina che quando un uomo sta per ricevere il settimo sacramento debba prepararsi con mortificazioni, estasi, preghiere, ritiro dal mondo, astinenze...

— Già, già — esclamò il farmacista ridendo — sono tutte eguali. Non per offenderla, sa? Le chiedo scusa, non per offenderla, ma anche la mia fidanzata mi domanda sempre se l’amo, se amo lei sola, se l’amerò sempre...

— E non è naturale? — disse Marta con fuoco.

Rispose Alberto:

— Tanto naturale che non occorre domandarlo.

Marta conosceva oramai quell’accento reciso, quella specie di muraglia che suo marito innalzava quando il discorso non era di suo genio. Sentì pure la sua debolezza, la sua solitudine in mezzo a quei due alleati naturali, e allora più