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nì le sue carte; una macchia di inchiostro era caduta fresca fresca sul tappeto del tavolo; egli stracciò un pezzetto di carta assorbente e ne tolse la parte più grossa. Sembrava perfettamente tranquillo.
Disse alla domestica di non ispegnere la lucerna perchè tornava subito, essendo il dottore a due passi. Calcò il cappello in testa e uscì.
In fondo alla corte, la porticina del giardino era aperta, e sul sentiero bianco, battuto dalla luna un’ombra di uomo si allontanava strisciando contro la siepe; Matilde veniva avanti adagino, colla testa bassa.
— Matilde!
Ella si fermò di botto tentando nascondersi, ma il giovine la raggiunse e prendendola per un braccio ripetè:
— Matilde!
Non aveva voce; quel nome gli uscì strozzato dall’ugola. Lei fu più forte.
— Sei già tornato? chiese fingendo indifferenza.
— E tu dove sei stata?
— Lo vedi; in giardino.
— A quest’ora?
— Gusti!