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130 | la freccia del parto |
che vi si inoltrò recitando ad alta voce i versi delle Rimembranze:
E questa è l’ora; mormorar io sento
Co’ miei sospiri in suon pietoso e basso
Tra fronda e fronda il solitario vento.
Ottobre pingeva la campagna di una tinta malinconica; il giallo dominava sul verde. Le colline sfumavano dentro un velo di nebbia rotta qua e là dalla freccia acuta di un campanile. La natura era fredda e silenziosa, il cielo grave; si sentiva l’inverno attraverso le folate di vento che facevano cadere le foglie e stridere i rami.
Costanza non era sola. Davanti a lei, fra gli steli del trifoglio, camminava una giovane signora molto piccola di statura e colla faccia sprofondata nelle