Pagina:Neera - Le idee di una donna, Milano, Libreria Editrice Nazionale, 1904.djvu/119

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nel fondo di un baule volesse raccontare le sue impressioni del deserto, dell’oceano o delle aurore boreali. Poveretta!

Ed una rammento, bellissima, di un ingegno che adunava ai suoi piedi tutti gli omaggi, ricca, buona, in possesso di ciò che si ritiene la felicità. La rammento in una calda sera di autunno, sotto un pergolato gonfio di grappoli, mentre toccandosi colla mano i fili d’argento della superba chioma mi diceva con un singulto spasmodico: Oh! fossi senza tetto e senza pane ma sapessi perchè germogliano queste piante, perchè questa vite porta i suoi frutti!

Un simile grido in una bocca cotanto pura, assunse in quell’ora e in quel paesaggio, una espressione tragica che non dimenticherò mai più. Doveva aver pianto lagrime di sangue ed essere passata attraverso tutte le torture perchè le sconsolate parole trovassero il varco delle sue labbra. E quando la rividi alla luce dei doppieri colla maschera sul volto di donna felice,