Pagina:Neera - Le idee di una donna, Milano, Libreria Editrice Nazionale, 1904.djvu/164

Da Wikisource.
160

patire il primo, ma per gli errori del secondo non vi sono che fischi.

Ah! se non sapete, se non intuite cosa vuol dire trovarsi soli dinanzi alla massa del pubblico che non conoscete, fra cui sono indifferenti, distratti, idioti, maligni, invidiosi, vanitosi e appena qua e là, lontana e isolata, qualche rara anima che vi ascolta con simpatia, che non può parlarvi e che voi cercate disperatamente coll’ardore del vostro desiderio; se non sapete, se non intendete la dolorosità del distacco di quella parte di voi stessi che va a fecondare gli altri sollevandoli un istante dal torpore in cui vivono, e quanto del vostro sangue dei vostri nervi, del vostro cerebro dovete dare per giungere fino ad essi, per scuoterli per infiammarli, per farli palpitare insieme a voi; se non sapete, se non intuite in mezzo alla vostra grande passione l’oltraggio di un sorriso ironico, il susurro agghiacciato dalla disapprovazione... e il vuoto della folla che si ritrae, mentre un sibilo