Pagina:Neera - Le idee di una donna, Milano, Libreria Editrice Nazionale, 1904.djvu/19

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geva a fare, e lui no, per modo che la stessa passeggiata che a me era fonte di immagini graziose, di estetiche compiacenze, si tramutava nell’obbiettivo del suo cervello in un seguito di piccole sventure piene di veleno. Ora essendo la mia e la sua condizione perfettamente uguali in cospetto della vita, risulta evidente che la diversa interpretazione nostra era nulla più che un effetto di temperamento.

Ma è d’uopo convenire che il temperamento, questo termometro della psiche, al pari della salute che è il termometro del corpo subisce le influenze dominatrici, tanto che in tempo di peste si ha efflorescenza di bubboni e in tempo di utopia egualitaria perfino il grillo dell’eguaglianza dei sessi — e questo è certamente, quantunque vecchio, un fenomeno interessante sopra tutti per i rapporti intimi che lo legano a tutti gli altri. Fu già osservato che esso si presenta nei tempi moralmente più bassi, quasi che, rimasto deserto di forze divine il santuario