Pagina:Neera - Le idee di una donna, Milano, Libreria Editrice Nazionale, 1904.djvu/256

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sagi, gli si cura il sangue per renderlo robusto, ma quanti ne rispettano l’anima? quanti dinanzi al suo candore frenano i discorsi di turpitudini e di brutture intorno al fatto del giorno? quanti dòmano l’impulso dei nervi irritati e del cattivo umore? quanti si preoccupano di non dargli cattivo esempio con parole triviali, o maligne, o sciocche, ferendo così la tenera anima in ciò ch’ella ha di più sacro e di più prezioso, l’ignoranza del male? Chi semina in queste innocenti creature i primi germi dell’invidia, della cupidigia, della violenza, dell’ingiustizia, dell’impostura, della menzogna, della calunnia se non i genitori e gli educatori stessi che si mostrano così sovente invidi, cupidi, violenti, ingiusti, ipocriti e bugiardi? - Dobbiamo dunque essere santi? - odo obbiettarmi. No; ma pensate che il gesto che voi tracciate dinanzi al vostro bambino è quello che si imprimerà per sempre nella cera molle del piccolo criterio e sopra quello, il più delle volte, svolgerà la sua vita avvenire.