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prodigate a don Leopoldo avevano nella sua mente un’altra destinazione, c’era anche lo slancio spontaneo che le faceva esclamare: caro il mio vecchietto! — e questo era tutto per lui.
Non andò guari che gli parlò di Keptsky. Esso divenne anzi l’unico tema di conversazione; accadeva bensì che don Leopoldo si addormentasse, udendo la ventesima descrizione degli occhi azzurri di Keptsky; ma ciò non impediva a Lydia di continuare, poichè l’attenzione di don Leopoldo era un coefficiente di poca importanza, in confronto alla necessità che ella aveva di parlarne.
Provò, in quei giorni, una grande intuizione di vita intima. Scoperse nella casa un orizzonte di felicità non mai avvertito prima. Le cortine distese, le poltroncine avvicinate, un cuscino gettato per terra, le facevano nascere pensieri teneri e dolci.
Le stesse per rifare l’esistenza? Le sem-