Pagina:Neera - Lydia.djvu/321

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mio figlio mi aspetta, ma aspetterà ancora. Voglio condurti io all’altare.

Lydia lasciò la Villa in un’estasi beata. Era come se avesse subita una operazione da cui dipendeva la sua vita.

Il giorno dopo venne Keptsky tenero, amoroso, con un velo di malinconia che lo rendeva irresistibile. Lydia, che si sentiva in arretrato d’amore e quasi colpevole di lesa fiducia, lo accolse con tutte le sue grazie.

— Mi sembrate triste?

— Un po’.

— Tristezza e amore possono dunque andare d’accordo?

— Più spesso di quanto si creda. Ho ricevuto una brutta notizia.

Ella principiò a tremare, ma si chetò subito, quando seppe che si trattava di una perdita di denaro.

— Se non è che questo!

— Mi amereste anche se fossi povero, Lydia?