Pagina:Neera - Lydia.djvu/342

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— Dove? — balbettò Calmi con imbarazzo.

— In quella casa. È appunto l’ora.

— Ma lei non sa...

— So, so, non si preoccupi di questo.

— Ma io vado per solito...

— M’immagino anderà con un’altra compagnia. Oggi faccia penitenza. Non sono ancora tanto brutta da farla vergognare!

L’ironia pungente, disperata di quest’ultima frase colpì l’avvocato più che tutto il resto. Egli tentò ancora di smuoverla da quel progetto arrischiato; ma Lydia gli si buttò ai ginocchi scongiurando, e quando egli l’ebbe rialzata, gli gridò coi denti stretti, risoluta:

— Se non vuole darmi la prova che le domando, crederò che ella ha mentito.

— Andiamo — disse Calmi.


Sulla soglia di quella casa, Calmi fece arrestare la vettura da nolo che aveva presa per condurre seco Lydia.