Pagina:Neera - Lydia.djvu/95

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Voleva riprodurre le attitudini sapienti della Capitelli; la vita bene appoggiata, i gomiti rientranti, alto il petto, lo sguardo nuotante in un languore indefinito, e le labbra semichiuse, umide, quasi cercanti il bacio.

Una rapida occhiata la persuase che il suo giuoco riusciva. — Sono imbecilli tutti e tre — pensò; e tale convinzione valse a rasserenarla.

Una barca passava. Era carica di giovinotti i quali conducevano a spasso la sposina più alla moda in quell’anno: una bellezza di serva ben pasciuta, cogli abiti di chi ha molti danari da spendere e il contegno di una parigina del quartiere Breda; ma non avendo, in quel momento, abito di sorta, se non un lungo accappatoio ondeggiante alla brezza, restava coi più preziosi de’ suoi doni. I compagni di Lydia si voltarono a guardarla, ed ella stessa, nella recente vittoria, si sentì mordere al cuore da un senso volgare di invidia. Poichè sono