Pagina:Neera - Novelle gaje, Milano, Brigola, 1879.djvu/241

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Beniamino. 231

— Me lo domandi?

— E saremo sempre felici?

Beniamino, che entrava colle provviste, interruppe la risposta che prometteva di essere molto interessante, ma è da credere che per l’indugio Valentina non l’abbia perduta.

Quando oltrepassa il mese senza pagamento, ogni bottegaio che si rispetta chiude la partita del credito, e di questa pregevole abitudine venne in conoscenza anche il nostro Beniamino; con quanto suo dolore potete immaginarvelo ora ch’egli si considerava della famiglia, e per Roberto e per Valentina si sarebbe fatto a pezzi.

Quello che è certo e che tutte le cronache concordano ad affermare, Beniamino non fu triste che un momento. Tornò a casa col paniere vuoto e sedette sul davanzale della finestra a meditare. — Questa di sedere sempre sulla finestra era una sua idea per risparmiare le sedie, e da ciò argomento che egli non soffrisse i capogiri.

Valentina bella come un amore aveva terminato allora di rattoppare con un sistema ingegnoso i buchi delle sue scarpine e indossato il vestito lilla, colle sue candide braccia ricinte di merletti, con un fiore nei capelli, col sorriso della giovinezza sulle labbra, usciva incontro a Roberto.

Beniamino la seguì collo sguardo mentre scendeva le scale, lasciando dietro a sè un profumo di viola che