Pagina:Neera - Senio, Galli, 1892.djvu/119

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distese e delle coppe di cristallo colme di ghiaccio.

Senio guardò l’orologio; erano le sei in punto. Andò a pranzare.

La sera la passò al Circolo coi soliti amici, senza divertirsi troppo. Fumò due sigari, sdraiato sul divano, ascoltando in apparenza una discussione politica, ma pensando ad altro; non più alla conferenza però, nè a qualsiasi cosa determinata. Lasciava vagare lo spirito in quel dolce caos di visioni che non impongono una pronta risposta, e che sollevando l’anima alla vaporosità della vita contemplativa, le permettono tuttavia di stare attaccata alla terra.

Egli subiva talvolta queste fluttuazioni della mente, durante le quali gli sembrava che lo studio, senza una meta che infiammi, sia arida cosa. Quando egli aveva risoluto un problema o afferrata una verità, quando aveva trascorse le ore sui libri che la sua intelligenza assimilava, ma che il suo cuore non comprendeva